CONCLUSO IL PROGETTO ARCHEORETE EGADI 2012
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Sabato 7 luglio si è conclusa la campagna di ricerche strumentali e visive 2012 dei fondali profondi trapanesi. Gli importanti ritrovamenti anche quest’anno hanno ampiamente ripagato tutti i nostri sforzi, contribuendo all’accrescimento dell’interesse generale per le attività specialistiche in alto fondale della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana che, dal 2005, opera sul campo con i colleghi della RPM Nautical Foundation a bordo della nave oceanografica R/V Hercules. Le attività previste dal progetto “Archeorete Egadi 2012” sono state concentrate, come di consueto, nello specchio acqueo dell’arcipelago delle Egadi tra Levanzo e Marettimo per continuare lo studio legato all’esatta ricostruzione della fase conclusiva dello scontro tra i cartaginesi e i romani, il 10 marzo del 241 a.C. (Battaglia delle Egadi). Il lavoro in mare, iniziato il 1 giugno, ci ha regalato delle giornate fantastiche dal punto di vista della ricerca strumentale applicata alla geomorfologia e dell’individuazione di beni naturalistici e archeologici sottomarini. Il ROV, mezzo filoguidato subacqueo, ci ha ben guidato nelle sinergiche operazioni come sempre, consentendoci di intercettare altri tre rostri di bronzo (VIII, IX e X) appartenuti ad antiche navi da guerra. Ritrovamenti, questi, che si aggiungono a quelli degli anni scorsi (7 rostri, alcuni elmi del Montefortino, oltre 200 anfore di tipo greco-italiche e puniche e tanto altro di varie epoche e provenienza). Gli ultimi rostri, scoperti in questa ultima campagna, si sono presentati variamente adagiati e parzialmente sepolti su un fondale prevalentemente sabbioso a circa 80 metri di profondità. Sempre nella stessa area sono stati individuati anche altri importanti reperti: una consistente quantità di materiale anforaceo di tipologia diversa e quasi totalmente integro e altri due elmi, di cui uno certamente del Montefortino. Sono state viste e georeferenziate anche piccole suppellettili e vasellame vario materiali, probabilmente, facenti parte il carico di uso a bordo. Questi ulteriori elementi si aggiungo a quanto già inserito nel vasto sistema GIS del progetto “Archeorete Egadi”. Da una prima analisi topografica, il posizionamento di tutti i “target” certi, conferma una concentrazione in un’area ben definita. Il confronto con la proiezione statistica redatta ed elaborata in tutti questi anni e relativa alla nostra zona di copertura sonar conduce alla conclusione che molti altri reperti sono ancora giacenti in situ. Si conferma e si rafforza l’ipotesi che è proprio quello lo spazio di mare (Nord-Ovest di Levanzo) che ha avuto come epilogo lo scontro finale. È il teatro della Battaglia delle Egadi. |
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Salvatore Palazzolo - Francesca Oliveri - Jeff Royal - Sebastiano Tusa - George Robb - Stefano Zangara |
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Recupero VIII rostro |
Sebastiano Tusa - Stefano Donati - Stefano Zangara |
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VIII rostro |
Elmo montefortino |
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Dei tre rostri, intercettati nell’ultima campagna “Archeorete Egadi 2012”, è stato recuperato solo l’VIII, assieme ai due elmi in bronzo e a altri oggetti ceramici (7 anfore di tipo Greco-Italiche e puniche e a piccolo vasellame di bordo). Dopo il prelievo, l’VIII rostro (Daniele Z) è stato trasportato presso i laboratori della Soprintendenza per i Beni Culturali di Trapani, dove è già stato avviato il processo di primo trattamento e dove sarà a breve avviato il lavoro di restauro. Le anfore, il vasellame e gli elmi saranno invece trattati presso la sede della Soprintendenza del Mare. Tutto ciò si aggiunge a quanto è stato recuperato e restaurato negli anni precedenti e che già si trova in esposizione presso l’ex Stabilimento Florio di Favignana, presso il Museo A. Pepoli di Trapani e nelle cittadine vetrine di Palazzo Milo sulla rua Nova sede della Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani, in via Garibaldi. Il progetto scientifico appena concluso come sempre è stato coordinato da Sebastiano Tusa (Soprintendente del Mare) e da Jeff Royal (RPM Nautical Foundation), con il coordinamento tecnico di Stefano Zangara (dirigente dell’U.O. IV - Progettazione delle ricerche in alto fondale e degli itinerari culturali subacquei, Soprintendenza del Mare), la costante collaborazione di Salvatore Palazzolo e il supporto di Francesca Oliveri. Per la prima volta in queste acque con la collaborazione del prof. Jon Henderson, del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Nottingham e coadiuvato da una squadra di ingegneri e tecnici australiani, è stato utilizzato e sperimentato un AUV (Autonomous Underwater Vehicle) dotato di sonar e telecamere per la ripresa di immagini stereoscopiche per la produzione di mappe dettagliate di delimitate aree sensibili e la relativa modellazione 3D. Gli importanti risultati non sarebbero stati raggiunti senza l’indispensabile e fattiva collaborazione della locale Capitaneria di Porto, dei sommozzatori della Guardia Costiera, della Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani, dell’Area Marina Protetta delle Egadi, della Shipping Agency di Luigi Morana, della marineria, dei diving e dei subacquei locali.
Info: Stefano Zangara – Unità Operativa IV Progettazione delle ricerche in alto fondale e degli itinerari culturali subacquei
Lungomare C. Colombo, 4521 - Palermo tel. 091455142 - +39 334 6476285
sopmare.uo4@regione.sicilia.it - szangara@regione.sicilia.it |
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Anfora greco italica |
Anfora punica |
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Visita guidata a bordo della nave Hercules |
Visita guidata a bordo della nave Hercules |
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Recupero VIII rostro |
Recupero VIII rostro |
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